Intervista a caterina scamardella
Leggi i consigli dell' architetto per una casa super glamour
Ho il piacere oggi di presentarvi l' architetto Caterina Scamardella e scoprire insieme a voi qualche suo consiglio per arredare una casa di tendenza. Leggi
nell'articolo quali sono i colori e lo stile del momento e come personalizzare i propri spazi senza tralasciare la funzionalità.
Parlaci del tuo percorso professionale, chi sei e cosa ti piace fare!
Mi sono laureata nel 2003 e dallo stesso anno ho iniziato a lavorare, collaborando con vari studi di Architettura, ma la mia vita professionale ha seguito da sempre due percorsi paralleli che trovano un punto di incontro in una passione: l’ambiente e la progettazione ambientale, che è poi il settore in cui mi sono laureata.
Infatti, contemporaneamente alla collaborazione con gli studi, sono stata assegnista presso il Dipartimento di Configurazione dell’Architettura dell'Università di Napoli dove ho fatto degli approfondimenti in questo campo. Da qui ho conosciuto poi alcune Società di Ingegneria con le quali fornisco Servizi di Ingegneria per l'Ambiente e grazie alle quali ho perseguito anche la qualifica di Tecnico Competente in Acustica Ambientale.
Parallelamente appunto ho sempre continuato a seguire il percorso della progettazione per abitazioni private e attività commerciali, alla ricerca di proposte sostenibili ed attente all’ambiente, al benessere e al comfort degli utenti finali.
Qual è la parte del tuo lavoro che più ti stimola?
La varietà delle sfide di fronte a cui vengo messa ogni volta, la necessità che da qui nasce di non fermarsi a quello che si sa, ma al contrario la spinta a scoprire e ad approfondire sempre nuovi argomenti. E, non è un modo di dire, ma ogni cliente è un mondo nuovo che si apre. Questo ha i suoi pro e i suoi contro, ma è pur sempre una opportunità per arricchirsi.
In quali progetti di interior sei specializzata? C'è un ambiente in particolare che più ti piace arredare?
Mi sono occupata di varie tipologie di progetti di interni, ma quelli più frequenti hanno riguardato finora il residenziale.
Gli ambienti che preferisco sono l’ingresso e il living: il primo perché spesso viene bistrattato, ma invece è il punto di partenza di tutto, per cui dovrebbe rappresentare bene tutto quanto viene dopo, avere un suo carattere, che poi è il carattere degli abitanti; il secondo perché è lo spazio più versatile della casa, privato per il relax e l’incontro della famiglia, e pubblico per l’accoglienza degli “altri” e ancora una volta deve essere uno spazio rappresentativo di chi lo deve abitare.
Il tuo stile preferito?
Uno stile molto essenziale e naturale, con i colori caldi e le diverse sfumature del legno, alternati a quelli chiari e luminosi. Potrei dire uno stile nordico, rafforzato dalle linee più dure dell’industrial e che a volte strizza l’occhio al passato con qualche nota vintage. Di sicuro non amo lo stile classico e, degli stili più in voga, non amo particolarmente il Jungle Style, soprattutto se esagerato. Qualche richiamo va bene, ma l’eccesso mi fa storcere il naso.
Come fai ad arredare una casa secondo la personalità dei suoi proprietari?
Ascolto molto, prima di mettere la penna sul foglio. E cerco di interpretare anche, perché spesso chi mi sta di fronte sa di cosa ha bisogno, ma non sa esattamente cosa e come lo vuole, quindi l’architetto a quel punto deve fare un po’ lo psicologo, un po’ l’interprete, per cercare di tirar fuori tutto quello che occorre per chiarire le idee. L’interpretazione poi diventa il punto di incontro tra le esigenze del cliente e lo stile dell’architetto. Se è giusta, allora vengono fuori dei progetti validi.
Arredamento moderno: colori e stili
Quali sono i colori e stili di tendenza 2019/2020?
Dopo il Verde prato del 2017, che ho amato, e il Living Coral del 2019, che non è stato proprio il mio preferito, credo che ci sarà un altro colore ispirato alle tendenze ecologiste. Si sussurra già il “Corallo sbiadito”. Colori e tendenze, e questo mi fa molto piacere, stanno andando tutti verso la direzione delle Green Economy, o meglio, Blue Economy. Si guarda alla natura, ai materiali naturali o eco-friendly e al recupero, e per questo si guarda anche molto al passato.
Come unisci funzionalità e bellezza nei tuoi progetti?
Fin dal giorno in cui ho messo piede all’Università, sono stata messa di fronte alla famosa “triade” vitruviana: funzionalità, solidità, bellezza. Noi architetti siamo stati programmati in un certo senso, perché questi tre parametri parlassero tra di loro. In effetti, l’uno nasce inevitabilmente dall’altro. Quando progetto cerco sempre di creare degli spazi che siano funzionali, a partire dalla distribuzione in pianta e contemporaneamente pensandoli in alzato, fino ad arrivare al dettaglio più piccolo. Se qualcosa cozza contro il criterio della funzionalità, diventa sgradevole. Un esempio? Odio gli spigoli vivi. Li trovo non-funzionali e brutti. Ci sono dei casi in cui purtroppo si è costretti ad accontentare il cliente e vengono fuori inevitabilmente, ma a quel punto, sento che il progetto non mi appartiene più, nego la sua paternità.
Da dove prendi ispirazione?
Sono una che non segue le mode a tutti i costi. Agisco molto di pancia in questo e mi lascio guidare da quello che mi piace veramente, che deve essere innanzitutto essenziale, elegante e mai volgare. Prendo ispirazione anche molto dalle soluzioni trovate dai miei colleghi. Sono una divoratrice seriale di riviste, eventi e siti di settore, da cui selezionare quello che mi colpisce particolarmente, per riproporlo, dopo averlo fatto mio.
Per quale progetto vai particolarmente fiera?
Ti rispondo con una citazione di un maestro dell’architettura organica, Frank Lloyd Wright, il quale diceva: “Il mio progetto preferito? Il prossimo”. Che applico al mio caso in questo modo: non sono mai pienamente soddisfatta dei progetti, perché sono sempre perfettibili. Li curo nei minimi particolari, ma c’è sempre qualcosa che si poteva fare ancora, per cui, non ne ho uno preferito, lo sono tutti e non lo è nessuno. E poi c’è da dire che mi appassiono sempre al progetto del momento, per cui forse è proprio quello che diventa momentaneamente IL progetto di cui vado fiera.
Da cosa partire per arredare e rinnovare gli ambienti della propria casa?
Spesso consiglio di prendere un taccuino e annotarci tutto quello che ci passa per la testa, di fare un vero e proprio collage di stoffe, campioni, colori e materiali che vediamo in giro e che ci ispirano. Poi, fermarsi un attimo e sceglierne uno che faccia da protagonista. Un tappeto con tanti colori, per esempio, può diventare il centro della scena, ma anche la guida per la scelta dello stile e dei colori degli altri oggetti che andranno a comporre gli ambienti.
A volte i clienti già possiedono un oggetto particolare, che andrebbe solo valorizzato: un pianoforte, un quadro, un mobile importante. E si parte proprio da lì per dare carattere ad un intero spazio.
Per richiedere i suoi servizi di interio designer e consigli sull'arredo ecco i suoi recapiti:
Arch.Caterina Scamardella
+39 331 985 98 79
https://www.instagram.com/casavarb/
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Dario (domenica, 13 ottobre 2019 20:35)
Ho avuto il piacere di conoscere l'arch. Scamardella, passione, competenza, professionalità e serietà. Ho letto con piacere la sua intervista, le auguro ogni bene, sentiremo ancora parlare di lei.
Redazione (lunedì, 14 ottobre 2019 16:42)
Grazie Dario per il tuo interesse ai nostri articoli!
Caterina Scamardella (lunedì, 21 ottobre 2019 16:15)
La ringrazio per la Sua stima.